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March 28th, 2024
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Cartografia

Cartografia Araba

La Cartografia Araba

In tale ambito un ruolo particolare rivestono gli Arabi che coltivarono un notevole interesse per l’astronomia, la cartografia, la geografia matematica e soprattutto furono i continuatori dei Greci. Ebbero il grande merito di aver mantenuto in vita, in un’età di regresso, la scienza classica, impedendo che il ricordo di grandi conquiste scientifiche andasse perduto. L’importanza della cartografia araba nella storia della geografia non si limita però a questo. Gli Arabi furono, infatti, anche il veicolo per mezzo del quale parte del sapere classico ritornerà all’Occidente, preparando la rinascita della geografia nel basso medioevo. Nel periodo medievale, mentre in occidente la...

Cartografia Medievale

I secoli che vanno dalla dissoluzione dell’Impero romano ai primi segni di rinascita culturale e di ripresa economica sul finire del Medioevo sono contraddistinti dal sovrapporsi della tradizione religiosa, legata ai canoni delle Sacre Scritture, sulle reali conoscenze del Mondo acquisite e tramandate da geografi, cartografi e naviganti. La tradizione classica, conservata nei monasteri ma spesso privata della forza speculativa filosofica e scientifica, si mescola e si sovrappone, quindi, alla matrice religiosa rivelando un ritorno quasi generale all’idea della Terra piana. Il risultato tangibile di tale commistione si ritrova nei numerosi mappamondi (mappae mundi), per lo più di...

L’età Romana

I Romani nulla aggiunsero alle basi teoriche e generali dei Greci, come la forma del globo e le sue dimensioni, la distribuzione delle terre e delle acque, i modi di rappresentare in piano la superficie sferica, ma la loro importanza si fonda sul proprio sapere geo-cartografico finalizzato alle esigenze pratiche delle attività militari, commerciali ed amministrative. In tale ambito la testimonianza più completa è rappresentata dalla cartografia a grande scala dell’Impero, l’Orbis pictus, realizzata sotto Augusto dove gli elementi fondamentali erano costituiti da strade, distanze, confini amministrativi, caratteristiche delle località poste lungo i percorsi. Questo documento, le...
Quinta Europe Tabula

La QVINTA EVROPE TABVLA

La tavola delle regioni classiche del versante settentrionale delle Alpi, della Balcania e del bacino danubiano, che accompagna la celebre edizione di Ulma dell'opera geografica di Claudio Tolomeo, tradotta in latino con il titolo di Cosmographia. Ritorna all'indice Questa riproduce con poche varianti il testo della traduzione di Jacopo d'Agnolo (1409) ed è nelle raffigurazioni cartografiche opera di Dominus Nicolaus Germanicus o Nicolò Germanico, umanista tedesco vissuto in Italia nella seconda metà del secolo XV. L'edizione vide la luce il 16 luglio del 1482 e ne fu curata una ristampa nel 1486. In essa hanno confluito le carte della cosiddetta terza redazione manoscritta dei...
Tabula Quinta Deuropa

La TABVLA QVINTA DEVROPA

La TABVLA QVINTA DEVROPA, che accompagna il rifacimento in versi della Geographia di Tolomeo, del fiorentino Francesco di Nicolò Berlinghieri. L'opera non reca alcuna indicazione di data, ma, dopo le attente e minuziose indagini dell'Almagià, sappiamo che venne sicuramente alla luce nel 1482. La riproduzione è tratta da una preziosa copia posseduta dalla Fondazione Scaramangà di Trieste. È una stampa da incisione su lastra metallica, che misura circa centimetri 29,5 x 48,5 ed è inquadrata da due righi neri che vanno a comporre il margine graduato di 1' in 1'. La raffigurazione risulta divisa al centro, dall'alto verso il basso, da una fascia lasciata bianca e delimitata da due...
Tavola VI

La TAVOLA VI d’Europa del 1454

La raffigurazione dell'Italia e delle regioni vicine nel Codice tolemaico greco (Vind. Hist. Gr. 1) della Oesterreichische Nationalbibliothek di Vienna (1454). Questa carta compone la tavola sesta d'Europa, come in tutti i Codici tolemaici che ritraggono la Penisola italiana. La tavola quinta invece è dedicata al versante orientale dell'Adriatico e a gran parte del bacino danubiano. L'Arcipelago Adriatico in questo documento figura cartografato in modo molto schematico ed è quasi del tutto privo di indicazioni toponomastiche sia per quanto riguarda gli elementi morfologici che antropici ed insediativi. Le uniche eccezioni si registrano per l'apparato insulare e per la penisola...
Codice Tolemaico

Codice Tolemaico

L'Italia in un Codice tolemaico in lingua greca del secolo XV Le sponde dell'Adriatico quali figurano in un altro Codice tolemaico in lingua greca ascrivibile alla metà del XV secolo. Il documento, conservato nella Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia, è di grande validità estetica presentando la colorazione azzurra per il mare, i laghi ed i fiumi, mentre quella ocra per l'apparato orografico, troppo esteso sia nella parte meridionale della Dalmazia che nell'isola di Sardegna.
Codice URBINAS GRAECUS

Le regioni danubiane

Parte delle regioni danubiane e dell'Adriatico orientale nel Codice URBINAS GRAECUS 82 del secolo XI La carta annessa al Codice Urbinas Graecus 82 che raffigura il versante settentrionale delle Alpi, parte delle regioni danubiane, con la parte orientale dell'Adriatico e il profilo di parte dell'Italia. L'originale si conserva presso la Biblioteca Apostolica Vaticana e risale al secolo XI.
Codice URBINAS GRAECUS

L’Italia e l’Adriatico nel Codice URBINAS GRAECUS 82 del secolo XI

L'Italia e l'Adriatico del secolo XI come vengono rappresentate nel Codice Urbinas Graecus 82 conservato presso la Biblioteca Apostolica Vaticana. È il più antico Codice cartografico dell'opera tolemaica che ci sia pervenuto. Ritorna all'indice In esso, come si potrà constatare anche nelle successive schede che accompagnano i documenti tolemaici più antichi, la parte relativa alla sponda orientale dell'Adriatico risulta quasi sempre mal delineata e scarsamente corredata a livello toponomastico ed iconografico nelle tavole SESTAE dedicate all'Italia, caratteristiche queste che si ripetono pressoché identiche, pur in mezzo a variazioni di disegno e di contenuto anche nei codici...

I codici

I documenti tolemaici cominciano con le carte d'Italia annesse ai codici greci della Geographia, già in circolazione molto prima che fosse eseguita la traduzione latina del testo da parte di Jacopo d'Angelo della Scarperia (1409). Se dobbiamo dare importanza per la loro antichità alle tipiche tavole vecchie, che derivate dalle edizioni latine, appaiono poi ancora riportate dalle prime edizioni a stampa, ben maggiore significato presentano le cosiddette tavole nuove nei loro diversi rifacimenti. Le prime forniscono un'immagine del tutto errata ed informe dell'Italia e dell'Adriatico, sia per la situazione astronomica e per la figura, come per il rilievo, l'idrografia, nonché per la...