Solo di recente, Fiume, 167.000 abitanti, ha scoperto la sua vocazione turistica.
Cantieri navali, industrie e sobborghi con grattacieli in cemento che si alternano a vecchi palazzi malandati erano una pessima carta di presentazione per chi vi arrivava per la prima volta. Eppure a questa prima impressione oggi ne segue quasi subito un’altra, di segno opposto: appena si cominciano a percorrere le vie del centro si scopre una città piena di storia e di carattere, che riesce a conquistare il visitatore. Oppure, se si percorre, la via dei cantieri e dell’industria con la consapevolezza che lì, a metà dell’Ottocento, nacquero il silurificio, la raffineria e i cantieri, si possono immaginare la grandezza e la ricchezza di una città che ha scritto la storia dell’industria europea.Nel 1850 viene costruito a Fiume il veliero “Splendido” col quale il navigatore dalmata Giovanni Visin compie il giro del mondo in otto anni. Nasce a Fiume, nelle industrie Whitehead, inventata dal fiumano Giovanni Luppis nel 1864, la micidiale arma del siluro. Salcher riesce a fotografare la traiettoria di un proiettile servendosi della tecnologia all’avanguardia e degli esperti del silurificio.
Fiume si estende per circa otto chilometri lungo la riva settentrionale del golfo del Quarnaro, ai piedi di un rilievo montagnoso che scende aspro verso il mare. È sempre molto viva, a tutte le ore del giorno. Appuntamenti culturali e spettacoli si susseguono, una sera dopo l’altra. È sede universitaria. Molto attiva anche la Comunità degli Italiani che ha un proprio teatro, una casa editrice, una radio e, naturalmente, le scuole fino alle medie superiori.
Il porto, la vera anima di Fiume, è sempre affollatissimo. Da qui partono molti dei traghetti e delle navi che si dirigono verso la Dalmazia e la Grecia.
FRA PALAZZI UNGHERESI E GRANDI VIALI
Nel centro storico si allineano severi palazzi di impronta asburgica e ungherese. Piacevole passeggiare lungo la zona pedonale che si sviluppa attorno al Corso (Korzo), sul quale si affacciano notevoli esempi d’architettura ottocentesca oltre ad alcuni spunti di liberty di grande eleganza.
Il monumento più interessante è senz’altro la Torre Civica, testimonianza della Fiume medievale. Dei tempi romani a Fiume è rimasto un arco inglobato tra le case della Cittavecchia innalzato in onore di Augusto che la elevò a civitas nel 70 d.C. Proseguendo s’incontra la rotonda chiesa di S. Vito, patrone della città, di un barocchetto garbato voluta dai Gesuiti e la cui costruzione durò un secolo. All’interno opere pregevoli.
Posta più a sud è la chiesa di Santa Maria Assunta (il Duomo) costruita nel primo medioevo sulle rovine romane. Il campanile discosto del 1377 – detto Torre pendente – fa parte della struttura della chiesa. Da qui si può continuare verso il Canal morto, ovvero l’antico letto del fiume. Si arriva così in vista del Teatro Ivan Zajc (ex Giuseppe Verdi), inaugurato nel 1885. E’ curioso notare che questa data segna anche l’installazione a Fiume dell’illuminazione a corrente elettrica.
Di fronte al teatro il mercato, tre edifici che si rincorrono in senso longitudinale e sono uno splendido esempio di combinazione di stili: secessione e romanico. Ma il piacere della visita è dato anche dal gironzolare tra le bancarelle e da un’esplorazione della pescheria. I prodotti rivelano abitudini, tradizioni, usi e costumi di un popolo composito. Balcani e Mediterraneo qui s’incontrano, con naturalezza, in una mescolanza di colori e profumi.
Dall’altro lato della via, Palazzo Modello del 1885. Opera degli architetti Fellner e Helmer di tipico gusto viennese, oggi sede della Comunità degli Italiani di Fiume ma anche dell’Unione Italiana, massima organizzazione della minoranza che vive in Croazia e Slovenia e che comprende una popolazione di 30.000 persone circa.
Lungo le rive, palazzo Adria del 1897 e il palazzo del Governo Regio Marittimo del 1884, s’impongono per le loro facciate monumentali a simboleggiare la potenza marittima della città che era sede di compagnie importanti. Da vedere inoltre la chiesa dei Cappuccini e palazzo Ploech in P.zza Zabica, oggi stazione degli autobus.
Lungo il Corso da vedere la Filodrammatica, il Palazzo della Radio, i palazzi liberty. Ma questa è soprattutto una piacevole zona pedonale sulla quale s’affacciano bar e caffè che, nella bella stagione, s’ampliano con tende tavoli e sedie all’aperto offrendo l’occasione di soste confortevoli. Ammirare i palazzi e il passeggio diventa un tutt’uno, sorseggiando una bibita e gustando i dolci di tradizione mitteleuropea, consigliamo senz’altro di gustare la grande varietà di torte al cioccolato e alla frutta.
Ogni piazza e piazzetta che da qui si diparte, s’aprono su una pagina importante della storia di Fiume. Ma vorremmo soffermarci su una destinazione in particolare: il Palazzo del Governo. Qui nel 1919 Gabriele D’Annunzio proclamò la “Reggenza italiana del Carnaro” non volendo accettare il Patto di Londra che attribuiva la città alla Croazia.
Il palazzo, posto in un ampio giardino, è sede del Museo del Mare. Ogni anno dal salone principale parte un messaggio del Carnevale fiumano, divenuto ormai famoso nel mondo. Al gran ballo, sfilano abiti ispirati alla moda dell’Ottocento, e vi partecipano tutte le autorità ed i rappresentanti delle diplomazie straniere che hanno sede a Fiume, per una festa che supera ogni confine posto dalla storia.
Fiume infatti è stata la città di confine per antonomasia, fino alla fine della seconda guerra mondiale. Correva lungo la Fiumara (Rijecina), attraversare il ponte significava cambiare Stato, andare dall’Italia alla Jugoslavia monarchica e viceversa. Oggi i ponti sono stati triplicati, ma il quartiere di Sussak mantiene la sua particolare fisionomia. Ville con parchi e giardini lungo il Boulevard. Palazzi e pensioni lungo la Dorothea. Oggi il tutto è soffocato da un’espansione urbanistica aggressiva e priva di ogni garbo ed eleganza.
Ma il colle di Tersatto che sovrasta la zona, mantiene intatto il suo antico fascino con il Castello dei Francopani e il monastero. Si può raggiungere a piedi lungo la scalinata che parte dalla sponda del fiume, oppure in macchina o con i mezzi pubblici lungo una serpentina che sale con ampie curve.
Teatro, musica e spettacoli per tutto l’anno
Fiume è una città molto viva dal punto di vista culturale. Ci sono numerose gallerie d’arte, la principale è la Galleria moderna (Moderna Galerija) che espone opere d’arte contemporanea. Il teatro Ivan Zajc ha un ricco cartellone di prosa (in lingua italiana e croata sostenuto da due diverse compagnie), opere con la partecipazione di artisti e registi internazionali, oltre a concerti e balletti. Ci sono inoltre la Filodrammatica, la Casa di Cultura croata (Hrvatski Kulturni Dom), il Teatro Giovane e il Teatro dei Burattini (Kazaliste Lutaka).
Un souvenir particolare
La storia lo lega alla disfatta dei Turchi nella piana di Grobnico. Ma si sa di certo che la creazione di un gioiello che ricordasse l’impresa, venne commissionata dalla Corte imperiale asburgica agli orafi di Fiume. Nacque così il “Moretto”. Una testa di moro con il turbante in capo fermato da un rubino o corallo rosso portato singolarmente o usato per creare diademi, collier e altri gioielli di grande raffinatezza. Oggi è assurto a simbolo del Carnevale della città, di valenza europea. La sfilata che si svolge ogni anno s’apre con un gruppo di altissime ragazze che personificano il gioiello. Viene esposto in tutte le gioiellerie del territorio.
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