Centro di Documentazione Multimediale della Cultura Giuliana Istriana Fiumana Dalmata
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Antlogia del Premio Letterario FAVELA’ 2003 – 2006

Antlogia del Premio Letterario FAVELA’ 2003 – 2006

Autore: Giuliana Donorà (a cura di)
Anno di pubblicazione:
Casa editrice: contributo della Regione Piemonte, del Centro di Documentazione Multimediale della Cultura Istriana Fiumana e Dalmata e della Famiglia Dignanese

Il presente lavoro è stato prodotto con il contributo della Regione Piemonte, del Centro di Documentazione Multimediale della Cultura Istriana Fiumana e Dalmata e della Famiglia Dignanese. Pagine 133. Il Premio letterario "Favelà" nasce nel 2003 in collaborazione tra la Famiglia Dignanese e la Comunità degli Italiani di Dignano, prima vera forma di collaborazione culturale tra un'associazione di istriani esuli con la Comunità presente nel paese d'origine. Il Premio è nato con l'intento di rivalutare il dialetto arcaico di Dignano d'Istria, inteso in senso poetico, come voce della spiritualità dignanese, rivendicando i valori esistenti nell'ambito di un territorio che rappresenta la terra d'origine, le radici di esuli e rimasti, affondate nel ricordo espressivo degli avi. L'istroromanzo è, purtroppo, lingua lontana. Ormai non più in uso, è idioma dal destino segnato. Dai cassetti della memoria ogni tanto riemerge qualche parola, qualche modo di dire sentito dai nostri vecchi, qualche frase memorizzata magari senza accorgercene, però non basta. Questo Premio "Favelà", per prosa e poesia nell'antica parlata di Dignano, soffia via un po' di polvere che il tempo ha disteso sull'istroromanzo. I lavori pervenuti sono documento, parole, modi di dire scritti, avranno vita un po' più lunga ma senza illusioni, è una lingua che appartiene indissolubilmente al passato, ma per quelli che con essa sono cresciuti ha un immenso valore aggiunto. Queste pagine racchiudono e tramandano alle generazioni future un'eredità culturale, una ricchezza che è stata codice di comunicazione di un gruppo ristretto e ben definito, un "tesoretto" da leggere e rileggere, un "come parlavamo" da custodire.

Pagine: 133