Centro di Documentazione Multimediale della Cultura Giuliana Istriana Fiumana Dalmata
November 16th, 2025
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Trieste e Alghero in sinergia nel nome di Fertilia

 

Trieste capitale morale dell’Esodo e Fertilia la città di fondazione che accolse in Sardegna centinaia di esuli istriani, fiumani e dalmati stanno consolidando anche a livello istituzionale un rapporto di collaborazione e di progettazione culturale. Il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza è stato nella borgata a nord di Alghero in occasione dell’inaugurazione dell’Ecomuseo Egea, dedicato alla storia dell’esodo e ad Egea Haffner, la celeberrima “bambina con la valigia” la cui foto è ormai un simbolo dell’abbandono della propria terra da parte di 350.000 giuliano-dalmati. Nel 2023 Dipiazza accolse l’equipaggio dell’imbarcazione Klizia che dalla Sardegna aveva solcato le acque fino in Istria per il viaggio del “Ritorno alla terra dei padri”. Ieri, invece, nella prestigiosa cornice del Salotto Azzurro del Municipio triestino, una delegazione del Comune di Alghero guidata dall’assessore Raniero Selva e accompagnata dal Presidente dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia Renzo Codarin e dal Vicepresidente Alessandro Cuk è stata accolta dal sindaco e dall’assessore Michele Babuder.

È stato così annunciato che, nel nome di Fertilia città dell’accoglienza e dell’inclusione, alla 57a edizione della Barcolana la barca Victoria dell’armatore Salvatore Taccini gareggerà con la bandiera della città di fondazione che è diventata l’epicentro di sempre più progettualità finalizzate non solo a far conoscere pagine di storia, ma anche a consolidare l’identità dell’italianità adriatica, tanto nelle nuove generazioni dell’esodo quanto nella collaborazione con la comunità italiana autoctona in Istria, Carnaro e Dalmazia. Dipiazza ha auspicato che questo rapporto possa prossimamente venire suggellato con l’intitolazione a Fertilia di un’area pubblica o di una nuova via nell’ambito di Porto Vivo. Il primo cittadino di Trieste ha inoltre ricevuto da Vittorio Baroni, coordinatore del Progetto Europa Adriatica Nordest, il Leone d’Argento – L’Ammiraglia Venezia Istria Lussino, pregiata opera realizzata da Meneghetti, l’Orafo di Venezia, che celebra il capoluogo giuliano come Città ponte tra Veneto, Istria e Carnaro.

Nel pomeriggio si sono svolte le iniziative in programma nella seconda giornata della Bancarella. Salone del Libro dell’Adriatico orientale a cura dell’ANVGD e del Centro di Documentazione Multimediale della cultura giuliana, istriana, fiumana e dalmata presso lo stand allestito in Riva III Novembre nell’ambito del Villaggio Barcolana.

Lorenzo Salimbeni (CDM) ha illustrato il grande lavoro che il Ministero dell’Istruzione e del Merito assieme alle Associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati sta svolgendo per diffondere la conoscenza della storia della frontiera adriatica. Seminari nazionali e regionali di formazione docenti, una scuola estiva, webinar di approfondimento su argomenti specifici e attività formative propedeutiche allo svolgimento dei viaggi del ricordo esplicitamente finanziati dal Ministero di Viale Trastevere in seguito agli emendamenti apportati l’anno scorso alla Legge 92/2004 istitutiva del Giorno del Ricordo. In tali viaggi una tappa fissa è rappresentata dal Centro di Documentazione della Foiba di Basovizza, che dall’inaugurazione a oggi, gestito dalla Lega Nazionale per conto del Comune di Trieste, ha registrato oltre 1.400.000 visitatori, di cui quasi la metà studenti.

È stato quindi presentato il nuovo libro del critico cinematografico Alessandro Cuk “Storia del cinema della frontiera adriatica 1945-2025”, presentato in anteprima alla Mostra internazionale di arte cinematografica di Venezia nell’ambito della rassegna “Il cinema della frontiera adriatica alla mostra di Venezia 2025”. «Negli 80 anni che ci separano dalla fine della Seconda guerra mondiale – ha evidenziato Cuk – la cinematografia inerente il confine orientale ha avuto un iniziale periodo di interesse, che poi è andato scemando man mano che la pagina di storia delle foibe e dell’esodo andava scivolando nell’oblio. L’istituzione del Giorno del Ricordo nel 2004 ha restituito interesse per l’argomento e gli ultimi anni hanno visto un aumento significativo di film e di documentari ai quali spesso l’ANVGD ha fornito il suo supporto diretto o il patrocinio.

A tal proposito, l’Associazione delle Comunità Istriane ha quindi presentato i quattro ultimi documentari che ha realizzato con il fotografo e moviemaker Marco Tessarolo, che possono essere liberamente visti cul canale YouTube dell’associazione:

https://www.youtube.com/@associazionedellecomunitai2062/

Il Vicepresidente dell’ACI e di FederEsuli Fabio Tognoni ha illustrato il percorso che ha portato alla realizzazione di sempre più documenti video per raccontare la storia istriana, mentre il Vicepresidente vicario Giorgio Tessarolo ha brevemente presentato i documentari “Viva San Zorzi!” dedicato a San Giorgio patrono di Pirano, “Luoghi solitari e abbandonati dell’Istria interna”, “I Re Magi negli affreschi delle Chiese istriane” e “La danza macabra”: preziosi strumenti di conservazione e conoscenza del patrimonio artistico istriano.

L’ultimo incontro era dedicato alla Corsa del Ricordo, l’evento sportivo che l’ASI (Associazione Sportive e sociali Italiane) organizza con il sostegno dell’ANVGD per portare anche in ambito sportivo la storia delle foibe e dell’esodo. Dodici anni fa la prima edizione al Quartiere Giuliano-dalmata di Roma e poi c’è stata una progressiva crescita che ha coinvolto sempre più città in tutta Italia, isole comprese, da febbraio a novembre. Ad esempio a Trieste il percorso si snoda attorno alla Foiba di Basovizza e la recente edizione 205, a Novara nel Villaggio Dalmazia che accolse gli esuli e tra le novità di quest’anno ci sono Grosseto, ove si è disputata una suggestiva corsa notturna, e Fertilia, ove esordirà sabato 25 ottobre.

Gran finale di giornata con l’arrivo dell’imbarcazione Victoria, accolta in un suggestivo tramonto alle note di “Dimonios”, l’inno della Brigata Sassari, la quale combattè anche sul Carso goriziano nella Prima guerra mondiale, ed il cui inno è una sorta di inno anche della Sardegna.