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Alfano e Lorenzin in Istria assieme alla Federazione degli Esuli

Il 12 e 13 aprile 2017 sono stati due giorni densi di avvenimenti e importantissimi – afferma entusiasta Antonio Ballarin, Presidente della Federazione delle Associazioni degli Esuli istriani, fiumani e dalmati –  per ricollegare gli esuli ed i loro discendenti con le terre dell’Adriatico orientale, ma soprattutto per conferire nuovo lustro alla peculiare italianità locale, che sarà sempre più patrimonio condiviso fra chi patì l’Esodo e l’autoctonia italofona».

 

Si è, infatti, svolta una preziosa missione governativa in Istria con il coinvolgimento della FederEsuli (presente anche il vicepresidente Manuele Braico, presidente dell’Associazione delle Comunità  Istriane): il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Angelino Alfano, il quale aveva recentemente incontrato i vertici di FederEsuli per risolvere le problematiche della diaspora giuliano-dalmata di competenza del suo dicastero, ed il Ministro della Sanità Beatrice Lorenzin, i cui genitori furono profughi da Pola, si sono confrontati con i loro omologhi croati ed hanno incontrato le Comunità Italiane.

 

Prima tappa a Umago per una cerimonia alla quale hanno preso parte il sindaco della cittadina istriana, il presidente della Comunità italiana locale e Silvio Delbello, Presidente della Famiglia Umaghese, facente parte dell’Unione degli Istriani, ed alla presenza fra gli altri dell’On. Furio Radin (rappresentante della minoranza italiana al Sabor, il Parlamento croato), dell’Ambasciatore italiano a Zagabria Adriano Chiodi Cianfarani e del prof. avv. Davide Rossi (Associazione Coordinamento Adriatico). In quest’occasione l’On. Lorenzin ha affermato di essere presente prima di tutto in quanto istriana e poi come ministro, mentre il Presidente della Giunta esecutiva dell’Unione degli Italiani Maurizio Tremul ha riconosciuto i meriti dell’associazionismo della diaspora nel riunire l’italianità adriatica.

 

Nella seconda giornata a Pola si è svolto dapprima un incontro con gli studenti delle scuole con lingua d’insegnamento italiana, seguito dalla cerimonia più significativa, che ha visto presenti anche il Sindaco del Libero Comune di Pola in Esilio Tullio Canevari ed il suo predecessore, il Generale Silvio Mazzaroli. Alfano, Lorenzin e gli omologhi croati (il Ministro degli Esteri nonché Vicepremier Davor Stier ed il Ministro della Salute Milan Kujundžić) hanno, infatti, reso omaggio alle lapidi che ricordano i 65 morti e le decine di feriti della strage di Vergarolla (18 agosto 1946, l’attentato più sanguinoso nella storia della Repubblica italiana) ed il dottor Geppino Micheletti, che in quella tragica circostanza prodigò le sue cure senza sosta nonostante avesse appreso che fra le vittime vi erano pure i suoi figlioletti.

 

In seguito la Lorenzin ha assicurato che la tessera sanitaria non indicherà più come stranieri gli esuli nati nelle località che oggi non fanno più parte dello Stato italiano ed ha annunciato che conferirà a Micheletti la Medaglia d’Oro alla Memoria ai Benemeriti della Salute Pubblica, come era stato richiesto dalla FederEsuli. L’implementazione da parte di Zagabria dell’accordo Dini-Granić di tutela della minoranza italiana in Croazia è stata richiesta da Alfano a beneficio delle località di insediamento storico italiano del Quarnaro e della Dalmazia (attualmente vale solamente in Istria), ma il titolare della Farnesina ha anche ricevuto risposta positiva dal suo omologo croato affinché il corrispettivo croato dell’italiana OnorCaduti riprenda i colloqui per giungere ad una decorosa sistemazione e ad una dignitosa commemorazione dei luoghi nei quali ancora giacciono i resti delle vittime italiane delle stragi compiute dalle truppe partigiane di Tito (foibe, fosse comuni, sepolture da identificare correttamente, in primis a Castua, ove giace il Senatore fiumano Riccardo Gigante).

 

Commenta, infine, Ballarin: «La tutela della memoria, un ulteriore passo avanti nei rapporti fra esuli e comunità autoctone e garanzie per il futuro dell’italianità nelle terre abbandonate in seguito al Trattato di Pace del 10 febbraio 1947: sono ottimi i risultati conseguiti in due giorni di incontri avvenuti grazie all’impegno di FederEsuli, dell’Unione degli Italiani e di quelle Istituzioni italiane che hanno cuore, memoria, storia, rispetto dei diritti e prospettiva futura».

 

Federazione delle Associazioni degli Esuli istriani, fiumani e dalmati, 16 aprile 2017