Centro di Documentazione Multimediale della Cultura Giuliana Istriana Fiumana Dalmata
July 27th, 2024
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Pirano/Piran

Pirano

Un faro per i naviganti
Ma la vera emozione è l’arrivo a Pirano, una delle località più belle della costa istriana. La leggenda legata al suo nome è davvero curiosa: si narra infatti che sul punto dove sorge l’antico faro venissero accesi degli enormi falò, ovvero “Pyros” – da cui il nome – che servivano per l’orientamento delle navi greche dirette verso la colonia di Egida, Capodistria.
Popolata in epoca preromana dagli Istri, fu interessata dalla colonizzazione greca, poi divenne romana. Ma gran parte della sua storia la vede legata a Venezia che le diede un carattere signorile ed elegante. Costruita in un anfiteatro naturale, le strade e le case si sviluppano in un armonioso insieme che riassume il fascino delle calli e delle piazzette venete con l’imponenza della chiesa-vedetta che s’innalza su uno sperone di roccia. Pirano è anche uno spartiacque: da una parte l’immenso golfo omonimo, dall’altra quello di Trieste, l’ultima grande ansa dell’Adriatico.

La città ha dato i natali a Giuseppe Tartini al quale è intitolata la piazza principale con la sua statua realizzata alla fine dell’Ottocento dall’artista Dal Zotto. L’odierna piazza anticamente altro non era che il mandracchio dove entravano le imbarcazioni. Qui s’affacciano Palazzo Tartini, sua casa natale – dove il genio della musica vide la luce nel 1692 – che è oggi sede della Comunità degli Italiani dove si svolgono moltissime attività in particolare di carattere culturale: mostre, conferenze, spettacoli teatrali e concert i rispondendo alle necessità di una popolazione colta e curiosa. A fianco della casa Tartini è l’ottocentesca chiesa di San Pietro.
In mezzo alla piazza due pilastri in pietra, i cosiddetti Pili, con aste alzabandiera recano delle iscrizioni; il primo con il Leone alato e la frase: “io Leone alato volo per terre, mare e stelle”; l’altra con il bassorilievo di San Giorgio e l’iscrizione “o terra di Pirano, per merito delle nostre preghiere tu rimarrai sicura”.
Una casa veneta in stile gotico attrae, oltre che per gli elementi decorativi, anche per la leggenda che ne permea la storia. Era la casa di una “mantenuta”, fatta costruire dal ricco amante che per chetare il disagio della donna per i commenti dei concittadini fece scrivere sulla facciata “Lasa pur dir” (Lascia pure che dicano).
Una testimonianza della ricchezza della storia di Pirano è custodita presso il Museo del mare, che merita una visita per la splendida collezione di etnografia, archeologia e, soprattutto, di storia della marineria locale. Come in tutte le città venete, ogni contrada ha la sua chiesa, ma su tutte domina quella di San Giorgio, patrono che si festeggia due volte l’anno: una perché è la giornata dedicata al santo, l’altra perché lo si ritiene protagonista di un miracolo, fece chetare il terribile temporale per permettere ai marinai di far ritorno al porto. L’edificio della chiesa mantiene intatte e visibili alcune fasi del periodo preromanico e romanico. Una prima ricostruzione iniziò alla fine del XII secolo, poi si procedette ad un ampliamento nel 1637 in epoca barocca.

Il campanile, agile nella sua forma quadrata, sorge isolato a fianco della chiesa. Il Battistero seicentesco a pianta ottagonale conserva il più antico monumento di Pirano, un sarcofago romano del secondo secolo. Dalla spianata della chiesa si scende nuovamente verso la piazza centrale e le rive, dominate dal teatro che, dopo un lungo restauro, è stato restituito alla vocazione artistica dei suoi abitanti. Da qui, si spalanca il mare dove i piranesi si bagnano, proprio davanti alle case, non lontano dalla lanterna, mantenendo una tradizione scomparsa altrove dove la spiaggia s’allontana sempre più dal centro abitato. Il centro storico di Pirano è oggi zona pedonale. Un ampio parcheggio permette di lasciare la macchina e raggiungere Piazza Tartini con la navetta.

Immersioni e festival

Per trovare delle belle spiagge bisogna spostarsi verso Fiessa, a un paio di chilometri dal centro, dove c’è una baia racchiusa tra gli scogli, pulita e ben tenuta e quindi molto frequentata d’estate.
L’alternativa è la vicina penisola di Bernardino. In tutta questa zona si effettuano immersioni sui “prati di Poseidonia”.

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