Autore: t
Anno di pubblicazione: 2005
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A seguito dell’ultimo concorso letterario indetto dalla Mailing List Histria e alla sua successiva premiazione ad Albona d’Istria il 28 e 29 maggio 2005, è stato pubblicato un volume con i temi e le poesie raccolti per l’occasione.
All’inizio del testo è presente anche un riassunto del manifesto programmatico della MLH e i bandi delle singole classi di concorso.
Tutti gli elaborati sono stati svolti dagli studenti che frequentano le scuole italiane in Slovenia e Croazia e anche da chi, pur frequentando altri istituti, abbia dimostrato una buona padronanza dell’italiano o di un dialetto istro-veneto.
Quanto presentato al giudizio della commissione è stato successivamente edito, grazie all’impegno dell’Associazione
Dalmati Italiani nel Mondo, con il contributo della Legge 193/2004.
Il bando era stato predisposto in due sezioni, una rivolta agli studenti dalmati nel mondo e l’altra agli studenti di Slovenia e Croazia.
Le due sezioni proponevano di trattare il lavoro delle donne, oggi e ieri e di far riflettere sulla propria terra con il tema “Sono la guida turistica e vi porto a vedere la mia città”.
Il concorso è giunto così alla seconda edizione, grazie anche agli intenti congiunti di numerose associazioni, oltre all’Associazione dalmati italiani nel mondo, anche dell’Associazione per la cultura fiumana, istriana e dalmata nel Lazio, la Fameia Ruvignisa e la Comunità degli italiani di Rovigno.
“I temi, - spiega Nelida Milani nella prefazione al volume - hanno creato una precisa aura che traccia l’ambiente di provenienza, con il sole, il mare, i monumenti, i tic e i lapsus socio-culturali. Così il ciclo non si chiude”.
Continuando a scorrere la prima parte del volume si trova anche un riferimento soprattutto allo sforzo di volontà nel mantenere vivi i significati comuni di una cultura, senza evitare forzatamente il conflitto, considerato, sempre dalla Milani, “costitutivo dell’essenza delle cose e motore principale del cambiamento”.
Insomma, la nuova linfa ha ancora da scorrere per tenere in vita la complessità di un popolo, qui tramandata con uno sguardo nuovo, che dal 2000 osserva lo spirito evolutivo della propria identità.
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