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Ci Rovigno Epistolario Zannini Crise

La CI di Rovigno pubblica l’epistolario Ligio Zanini-Stelio Crise

Mercoledì scorso, nella Sala grande della Comunità degli Italiani “Pino Budicin”, è stato presentato il volume fresco di stampa “L’epistolario Ligio Zanini – Stelio Crise (1964-1991): un’edizione critica e commentata”, a cura di Martina Gubertini. Il volume va ad arricchire la Raccolta di autori rovignesi, collana promossa dal sodalizio rovignese, che si prefigge di tutelare e valorizzare il patrimonio letterario cittadino autoctono della Comunità Nazionale Italiana.

La moderatrice della coinvolgente serata letteraria è stata la presidente del Comitato esecutivo del sodalizio Gianfranca Šuran, affiancata dagli ospiti della serata, il prof. Rodolfo Zucco e la stessa curatrice della pubblicazione Martina Gubertini, studentessa di Italianistica presso l’Università degli Studi di Udine. A dare un tocco poetico all’interessante serata è stato il concittadino Giovanni Trani, che ha interpretato una sua lirica dedicata alla figura complessa di Ligio Zanini.

Attraverso l’analisi accurata di lettere che testimoniano un contatto costante tra i due scriventi, gli interlocutori hanno avvicinato il numeroso pubblico alle vicende della trentennale amicizia tra il poeta rovignese Ligio Zanini e l’intellettuale triestino Stelio Crise, rivelando non soltanto l’intensità del loro rapporto, ma anche la sua importanza per l’opera di poeta e narratore di Ligio Zanini.

Il libro raccoglie infatti le lettere che Ligio Zanini e Stelio Crise si scrissero dall’anno 1964 al 1991. L’epistolario mette in luce l’importanza che la trentennale amicizia con Stelio Crise ebbe per Ligio Zanini, sia dal punto di vista della scrittura, che dal lato umano. Inoltre, le lettere permettono di ricostruire le vicende editoriali delle raccolte poetiche edite e inedite di Zanini, l’elaborazione del suo unico romanzo, dalle prime pagine alla pubblicazione, come pure la rete di conoscenze comune dei due scriventi, tra le quali spiccano i nomi di Biagio Marin e Vanni Scheiwiller. Le lettere sono divise in due sezioni: una contiene le lettere datate, l’altra quelle non datate. Alla corrispondenza si accompagnano un’introduzione, le biografie degli scriventi, un commento di tipo storico-filologico, una nota al testo e un’appendice, in cui sono raccolte le riproduzioni fotografiche di alcune lettere.

“Il rapporto tra Zanini e Crise si configura come un rapporto tra mentore e poeta. Le parole dell’intellettuale triestino al suo corrispondente sono un incessante invito a scrivere e a confidare nelle proprie qualità artistiche. L’epistolario raccoglie le lettere della corrispondenza tra il poeta rovignese e l’intellettuale triestino contenute nell’archivio privato di Biancastella Zanini, nell’archivio Stelio Crise, nell’archivio della Biblioteca Statale Stelio Crise di Trieste e nell’archivio privato di Davide Okmaca di Rovigno”, ha rilevato il prof. Rodolfo Zucco.

“Zanini apprezza la stima e la sensibilità di Crise nei confronti della sua opera e si rivolge a lui per ogni genere di consigli, a partire dalle questioni formali. Crise introduce l’amico rovignese a una parte importante dell’ambiente intellettuale italiano, organizzando incontri con il poeta gradese Biagio Marin, con Giuseppe Ungaretti e con Vanni Scheiwiller. Quest’ultimo si era attentamente interessato all’opera di Zanini”, ha detto Martina Gubertini.

L’amicizia, prevalentemente epistolare, si chiude con la morte di Stelio Crise, avvenuta nel 1991. Un’amicizia che per trent’anni ignorò il confine che separava i due scriventi, alimentata da rari momenti di condivisione in presenza, ma essenzialmente ancorata alle parole scritte, fossero esse le lettere contenute nell’epistolario o le poesie che ci ha lasciato Ligio Zanini.

Roberta Ugrin
Fonte: La Voce del Popolo – 05/04/2024