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Inaugurazione mostra Nazario Sauro, Serracchiani: «Ricordiamo i suoi ideali e il suo coraggio»

Inaugurazione mostra Nazario Sauro, Serracchiani: «Ricordiamo i suoi ideali e il suo coraggio»
Lo ha sottolineato oggi la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani all’inaugurazione nel Palazzo del Consiglio regionale a Trieste della mostra dedicata all’eroe capodistriano Nazario Sauro

«Abbiamo voluto compiere un dovere di conservazione attiva, nell’auspicio che queste memorie del nostro passato possano trovare sede più adeguata anche al valore storico e artistico che racchiudono». Lo ha sottolineato oggi la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani all’inaugurazione nel Palazzo del Consiglio regionale a Trieste della mostra dedicata all’eroe capodistriano Nazario Sauro, impiccato dagli austriaci nell’agosto 1916, Medaglia d’oro al Valor militare, in cui è possibile ammirare il busto e la lapide dedicate all’irredentista istriano.

«Aveva ideali solidi e ben piantati nel cuore e nel cervello, perché altrimenti non si rischia la vita al modo in cui lo fece Nazario Sauro. Non si affronta l’impiccagione con quello sguardo che ancora oggi ci trafigge dal suo ritratto. E noi qui, nel giorno del suo genetliaco, ricordiamo i suoi ideali e il suo coraggio”, ha detto Serracchiani ricordando la figura dell’“eroe marinaio».

«Per queste nostre terre – ha aggiunto la presidente – tormentate anche dopo la Vittoria, di una vittoria che per molti fu l’inizio di un altro travaglio, in cui ci fu chi venne liberato e chi cominciò a patire l’oppressione e a meditare la rivalsa, anche la salma di Nazario Sauro potrebbe assurgere a simbolo di queste tragedie».

Come infatti ha ricordato Serracchiani, il corpo dell’eroe fu sepolto segretamente di notte dagli austriaci in area sconsacrata nei pressi del cimitero militare a Pola, per compiere quindi l’ultimo viaggio nel ‘47 sul piroscafo Toscana, la nave dell’esodo (le sue spoglie riposano ora nel Tempio Votivo del Lido di Venezia, dedicato a tutti i Caduti della Grande Guerra, ndr): “frantumata dai comunisti la lapide che ne ricordava i natali sulla sua casa, smantellato dai nazisti il monumento a Capodistria” nel maggio 1944.

Ora, grazie alla Regione, che ne è proprietaria, è stato ricordato dai presidente Debora Serracchiani e Franco Iacop e dal presidente dell’Unione degli Istriani Massimilano Lacota, le copie del busto in bronzo di Sauro e la lapide in marmo (posta sulla sua casa natale nell’agosto del 1919) tornano visibili alla cittadinanza, sempre in custodia all’Unione degli Istriani. Viene ricordato assieme agli altri caduti della Grande Guerra, agli altri irredenti giuliani, a tutti coloro che triestini, friulani, istriani e sloveni indossarono la giubba austriaca, che la Regione Friuli Venezia Giulia ha voluto giustamente onorare in questi anni dedicati al primo conflitto mondiale.

TriestePrima, 20 settembre 2016