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Luigi Di Maio

Interrogazione parlamentare sui rapporti italo-sloveni

Riceviamo e diamo notizia di questa interrogazione parlamentare, formulata dai Senatori Isabella Rauti e Luca Ciriani al Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Luigi Di Maio, in quanto recepisce le richieste e le perplessità che l’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia aveva sollevato all’indomani della visita a Lubiana del responsabile della Farnesina.

 

11 | 6 | 2020 Interrogazione a risposta orale – Atto n. 3-01681 – Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale

Atto n. 3-01681 Pubblicato il 11 giugno 2020, nella seduta n. 228

RAUTI , CIRIANI – Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. –

Premesso che:

nel mese di gennaio 2020 il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale, Emanuela Claudia Del Re, ha ribadito ad una delegazione della Federazione delle associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati l’interessamento del dicastero per le questioni di sua competenza inerenti al mondo della diaspora adriatica, quali il debito di Slovenia e Croazia, in quanto Stati successori della Jugoslavia, nei confronti dell’Italia in base al Trattato di Osimo, la questione del “giusto ed equo indennizzo” atteso dagli esuli e dai loro familiari da parte dello Stato italiano e la consegna della medaglia d’oro al valor militare al gonfalone della città di Zara;

durante la cerimonia istituzionale del giorno del ricordo, svoltasi lunedì 10 febbraio al Senato della Repubblica, il Presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, ha ricordato “il mancato risarcimento” dei beni abbandonati dagli esuli nelle terre annesse alla Jugoslavia, nazionalizzati e confiscati dal regime comunista e utilizzati dall’Italia per pagare parte delle riparazioni di guerra dovute a Belgrado, contravvenendo alla tutela delle proprietà degli optanti prevista dal trattato di pace;

il tavolo di lavoro tra Governo ed esuli, presieduto dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri e luogo istituzionale deputato alla soluzione delle questioni ancora aperte, non si è ancora riunito nel corso di questa Legislatura, risalendo l’ultima riunione al 29 marzo 2017;

il Ministro in indirizzo si è recentemente recato a Lubiana affrontando, con i rappresentanti istituzionali della Repubblica di Slovenia, tematiche attinenti ai rapporti transfrontalieri, alla minoranza slovena in Italia e alla comunità italiana in Slovenia;

considerato che:

l’incontro è avvenuto mentre il primo Ministro della Repubblica Slovena, Janez Jansa, commemorava le decine di migliaia di vittime: si parla di una cifra stimata tra i 50.000 e i 140.000 sloveni, croati e italiani uccisi a guerra finita, anche attraverso quella pratica omicida comunemente chiamata “infoibamento”;

i massimi rappresentanti della Repubblica di Slovenia e della Repubblica di Croazia non hanno mai ritenuto opportuno recarsi presso il monumento nazionale della foiba di Basovizza per commemorare i morti italiani nelle foibe e la tragedia dell’esodo mentre, nell’incontro fra il ministro Di Maio e la diplomazia slovena, è stata ribadita la volontà dell’Esecutivo italiano di concedere alla minoranza slovena di Trieste il palazzo che oggi è dell’università di Trieste e che 100 anni fa ospitava l’hotel “Balkan” e il Narodni Dom; una concessione che causerà un esborso, per le casse italiane, di oltre 10 milioni di euro e che vede l’opposizione di gran parte della popolazione triestina e delle associazioni degli esuli dettata dal fatto che alla minoranza slovena sono stati concessi, negli anni scorsi, numerosi immobili a Trieste tra cui, come risarcimento diretto per il palazzo dov’era il Narodni Dom, il teatro stabile sloveno di via Petronio,

si chiede di sapere quali iniziative il Ministro in indirizzo intenda promuovere per risolvere, nella cornice della cooperazione e della collaborazione fra Paesi membri dell’Unione europea, le questioni rimaste aperte con le Repubbliche di Slovenia e di Croazia riguardanti i diritti negati degli esuli istriani, fiumani e dalmati e dei loro discendenti.