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Fiume Hotel Lloyd

L’hotel Lloyd a Fiume, l’albergo di Marinetti

Fiume è proprio bella. Triste, stanca, provata, ma pur sempre intrigante e affascinante, nonostante ogni angolo, ogni viuzza, ogni palazzo dimenticati, o ignorati, invochino attenzione e aiuto. A dire il vero alcuni, adibiti soprattutto a ristoranti/trattorie/fast-food, negozi o uffici, sono stati recuperati e rivalorizzati. Molti altri, invece, aspettano silenziosamente il loro turno, semmai arriverà. Nel passargli accanto è difficile immaginarli pullulanti di persone che circolano nei loro atri, che si soffermano a chiacchierare o leggere il giornale negli eleganti caffè, che s’inebriano di aria fiumana e non vogliono andarsene. Infatti, è proprio così che si presentava il capoluogo quarnerino a partire dalla seconda metà del XIX secolo, quando la stessa visse un vero e proprio boom, in tutti i sensi. Era una città raffinata, mondana e cosmopolita, accogliente e vivace.

Lo sbocciare alberghiero

Con lo slancio economico e politico degli anni ‘50 e ‘60 del XIX secolo e il collegamento ferroviario tra Fiume e Lubiana, costruito dall’austriaca Imperial regia privilegiata Società delle Ferrovie meridionali, e aperto all’esercizio il 25 giugno 1873, nonché il completamento, nello stesso anno (23 ottobre) di quello tra Budapest-Zagabria-Fiume, si crearono i presupposti per una crescita accelerata dell’economia fiumana. Il rafforzamento della stessa ha anche fatto sì che vi sia una maggiore domanda di capacità ricettive tantoché, alla fine del secolo, il capoluogo quarnerino vantava addirittura 22 alberghi. Tra questi, il primo adibito a hotel è stato il Lloyd, oggi ubicato nell’attuale piazza della Repubblica (e ospitante al pianoterra il ristorante Brasserie As), all’epoca piazza Adamich, ossia Dante, i cui proprietari erano i fratelli Andrija e Dragomir Bakarčić, entrambi avvocati, figli illegittimi dall’intraprendente commerciante e armatore Josip Bakarčić (che all’epoca possedeva già 17 navi) e di una certa Marija Jurandić, i quali, nello stesso anno, decisero di sopraelevare altri due piani sopra i due già esistenti del vecchio palazzo, di cui non è conosciuto l’anno di costruzione. Il progetto, realizzato da Giovanni Baccarcich, che aveva già concepito l’edificio che oggidì ospita la municipalizzata Energo (in via Erazmo Barčić) è stato portato a termine già l’anno seguente, nel 1874. Nonostante la funzione primaria del palazzo fosse, come lo è anche oggi, di natura commerciale-residenziale, a partire dal ‘74, avendo i proprietari affittato alcuni vani, ne acquisì anche quella ristorativa. I fratelli erano membri del Partito dei Diritti, in forte opposizione con gli autonomisti fiumani dell’epoca, per cui non sorprende il fatto che, nel 1882 (presunto anno dell’inaugurazione dell’albergo), abbiano ingaggiato gli architetti Julije Stanisavljević e Giacomo Mattich per far allargare le aperture. Egli operava nel rione di Sušak ed era un disciplinato seguace del neorinascimento il quale, in precedenza, aveva progettato la facciata della scuola elementare nel zona di Brajdica (“Centar”, 1886), come pure le due fastose ville in stile neorinascimentale per la famiglia Ružić, in Piramide. Anche dal contesto delle cartoline che lo raffigurano, si evince che si trattava di uno dei primi edifici della città adattati ad albergo e che, nella sua gestione, si susseguirono diversi proprietari quali Giuseppina e Guglielmo Gedlicka (1889-1991), Carl Exner (1897-1910), Ugo Navarro (1912-1915) nonché, dopo la Prima guerra mondiale, R. Ossoinack e A. Mini.

Curiosità

Nel 1919, dopo l’arrivo di Gabriele D’Annunzio a Fiume, in città arrivarono anche i suoi sostenitori, tra cui Filippo Tommaso Marinetti, fondatore del futurismo, che soggiornò all’hotel Lloyd. Al poeta Fiume apparve una città fervente, animata da un “amore frenetico per l’Italia”, da uno “spaventoso ardore patriottico”, ravvivata da allegria, da musica e da parate che si trasformavano in feste cittadine, dove lunghi ranghi di Arditi, di legionari e di ragazze, impazzite “dalla gioia”, sfilavano alternati a braccetto. Di fronte a quella spontanea euforia collettiva, Marinetti inviò un messaggio telegrafico alla redazione del quotidiano “Roma Futurista”, l’organo ufficiale del Partito Politico Futurista diretto da Mario Carli, che recitava: “Sono a Fiume dopo una marcia fantastica. In pieno futurismo! Tutto, tutto per la NUOVA Italia! Fiume è divina! Merita tutto!” e, nelle pagine di diario che regolarmente scriveva (21-29 settembre) ha riportato anche il nome dell’albergo Lloyd.

L’architettura

L’edificio è di tipo classicista e, in seguito al sopraelevamento, sono stati aggiunti semplici elementi decorativi piatti. La parte centrale della facciata orientale è accentuata da un avancorpo e da un portale fiancheggiato da due pilastri, con capitelli dorici a cui sono state aggiunte mensole che sorreggono il balcone del primo piano. Ve n’è uno pure al secondo piano, ma è di dimensioni più ridotte. Un’altra ristrutturazione fu eseguita nel 1882 quando, come già accennato, le aperture al pianoterra furono trasformate da arcate a rettangolari. L’edificio è stato riadattato dopo la Seconda guerra mondiale e, l’ultimo intervento, vi è stato apportato nel 2012, quando sono stati riparati il ​​tetto e la facciata. Il palazzo è un prezioso esempio dell’architettura storicista di Fiume.

Ornella Sciucca
Fonte: La Voce del Popolo – 06/02/2022