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October 5th, 2024
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Mario Diracca

Ricordando Mario Diracca, esule fiumano e dirigente nazionale Anvgd

Parlare di Mario è dolorosamente necessario per me: da tempo, infatti, mi aveva affidato questo compito, ma un’orazione funebre è sempre  un discorso a rischio di retorica, un rischio che spero di evitare, perché Mario è qui con noi, è qui con il Tricolore e con le insegne della Associazione degli esuli istriani, fiumani e dalmati, è qui in piedi tra di noi e avanti a noi, un generale che guida i suoi soldati e li sprona!

La bandiera e le insegne avvolgono un corpo mortale restituendogli quella immortalità che sale verso il Cielo e si congiunge alla Divinità evocata nella Preghiera dell’Esule, quella preghiera scritta da un eroico Arcivescovo istriano e ogni volta letta da Mario nelle commemorazioni ufficiali con quel suo timbro di voce forte e vibrante di una contagiosa commozione!

Mario è così, tenero e sanguigno, appassionato ed intransigente: un vero discepolo del Vate! Ricordiamo che  il padre Arturo, legionario fiumano, aveva deciso di stabilirsi nella città del suo Comandante!

E’ un acuto osservatore del prossimo: sa essere tollerante fin quando non si mettono in discussione i suoi principi, basati su un fortissimo amor di Patria!

Mario conosce il vero senso di questa sacra parola: il padre legionario, la madre di origini ebraiche, , la vita giovanile a Fiume, città simbolo di una storia complessa ,ma anche fortemente identitaria; soprattutto, poi, le amarissime vicende dell’esilio e l’indifferenza della Patria, appunto, hanno acceso in lui un ardore che non si spegne e che è stato comunicato a tutti noi.

Mario ha svolto per questo un’opera instancabile di preziosa testimonianza riguardo le tragedie del confine orientale – che si sono consumate in un lunghissimo dopoguerra, direi fin quasi ai giorni nostri, malgrado una Legge dello Stato approvata nel 2004!

Per ricordare l’italianità perduta delle sue terre, a partire dalle violenze perpetrate dai partigiani jugoslavi, “ha collaborato con gli amministratori di ogni estrazione politica , parlando agli studenti di ogni ordine e grado”, ricordando sempre le umiliazioni subite nei campi profughi , ma sopportate con dignità  e con fede incrollabile nell’amor di Patria!

“Ogni suo intervento -anche in seno alle Associazioni sorte per difendere i diritti degli esuli e propagare la loro storia – si trasformava in una lezione in cui memoria personale e storia si intrecciavano armoniosamente” (così  Renzo Codarin, presidente nazionale dell’ANVGD, lo ha ricordato). Infatti tutte le volte in cui Mario termina il suo discorso, l’intero uditorio ha il cuore sconvolto e gli occhi lucidi.

Credo che Mario abbia già scritto il suo epitaffio quando ha scelto una frase di J.F. Kennedy  come motto dei suoi innumerevoli scritti: “Perdona i tuoi nemici, ma non dimenticare i loro nomi”. Il ricordo del male patito a causa di terrore, fame ed umiliazioni, destino comune alle centinaia di migliaia di esuli dell’Adriatico Orientale, non aveva alimentato in lui sete di vendetta, ma volontà di giustizia!

Questo è dunque il suo testamento: perseguire chi commette il male, ma sperare in un futuro finalmente pacificato , fondato sulla forza del diritto ed improntato ai  valori più profondi!

Permettetemi infine di aggiungere qualche nota personale come amica di Mario: chiunque veniva catturato dalla sua energica personalità. Per questo chi ama la polemica, poteva arrivare allo scontro. Ma chi sa guardare più a fondo, comprende il senso…

Se Mario ama la Patria, ama in modo incondizionato la famiglia, irradia il suo amore energico su tutto il suo nucleo, e lo difende e lo protegge…come solo lui ha saputo fare…proprio lui che sapeva alzare la voce, altrettanto ci ha insegnato il significato del silenzio.

“Quel che amor traccia in silenzio…. udir con gli occhi è finezza di amore”, disse Shakespeare. Il silenzio di Mario è sempre strato intriso di delicatezze e di progetti… forse solo la sua adorata Marcella sapeva interpretarlo, per questo quando al suo fianco non l’ha più vista, qualcosa ha inevitabilmente minato la sua energia!

Oggi noi qui vogliamo dare questa energia a Mario, aiutarlo a raggiungere la radice profonda della sua intensa e travagliata esistenza, i suoi familiari, la sua  sposa, stiamo tutti qui con Mario a spingerlo verso l’Alto, dove finalmente troverà la sua Pace…insegnandoci ancora tante cose!

Donatella Bracali
Vicepresidente del Comitato provinciale di Pescara dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia