Centro di Documentazione Multimediale della Cultura Giuliana Istriana Fiumana Dalmata
March 28th, 2024
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FoibaBasovizza

La complessità del 25 Aprile al confine orientale

La comunità dell’esodo giuliano-dalmata vive in maniera complessa la ricorrenza del 25 Aprile: in quanto festa nazionale che ricorda la fine della dittatura ed il primo passo verso una completa democrazia, si tratta di un momento sicuramente sentito e vissuto con emozione. Come hanno tuttavia ben ricordato il Sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna pochi giorni fa ed il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un intervento tenuto in occasione del Giorno del Ricordo, nella Venezia Giulia, a Fiume e a Zara la fine dell’occupazione straniera non segnò il ritorno della libertà, bensì l’inizio di una nuova occupazione di stampo nazionalcomunista. Mentre il resto d’Italia poteva...
Gorizia 27 Marzo 1946 Foto Altran

Dopo il 25 aprile per la Venezia Giulia furono giorni di terrore

Lo so, il fatto che Gorizia, o meglio, la Venezia Giulia non festeggi il 25 aprile per molti, ancora oggi, è motivo di critica e polemica. Ma solo perché c'è ancora chi, incredibilmente, si ostina a negare quei terribili 40 giorni che, a guerra finita, travolsero anche la nostra città, con rastrellamenti e deportazioni da parte delle truppe titine di oltre 700 Goriziani mai più tornati alle loro famiglie. Atti che ferirono profondamente la nostra città non meno barbari e inumani di quelli perpetrati dai nazifascisti. E la condanna degli atti degli uni e degli altri non può che essere totale e senza tentennamenti o giustificazione alcuna. Ed è per questo che la storia di Gorizia,...
TitiniOpicinaCarriarmati

Il 25 aprile non fu una liberazione per tutti gli Italiani

Nel giorno in cui il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia scatenava l’insurrezione a Milano e nelle altre principali città ormai abbandonate dai tedeschi in ritirata, all’estremo nord-est la situazione era ben diversa. Le truppe anglo-americane erano lontane dalla Venezia Giulia poiché, una volta sfondata la Linea Gotica, la priorità era raggiungere il Brennero e da lì arrivare rapidamente in Baviera, ove si temeva che si sarebbe concentrata l’ultima disperata resistenza germanica. Marciava invece a tappe forzate l’Esercito Popolare di Liberazione della Jugoslavia, interessato più a raggiungere Trieste, Gorizia, Pola e Fiume che a riprendere il controllo di città...