Il 25 aprile non fu una liberazione per tutti gli Italiani
Nel giorno in cui il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia scatenava l’insurrezione a Milano e nelle altre principali città ormai abbandonate dai tedeschi in ritirata, all’estremo nord-est la situazione era ben diversa. Le truppe anglo-americane erano lontane dalla Venezia Giulia poiché, una volta sfondata la Linea Gotica, la priorità era raggiungere il Brennero e da lì arrivare rapidamente in Baviera, ove si temeva che si sarebbe concentrata l’ultima disperata resistenza germanica.
Marciava invece a tappe forzate l’Esercito Popolare di Liberazione della Jugoslavia, interessato più a raggiungere Trieste, Gorizia, Pola e Fiume che a riprendere il controllo di città...
Presentazione di “Occhi mediterranei”
Questa presentazione di Christophe Palomar - Dario Fertilio - Rosanna Turcinovich Giuricin, Occhi mediterranei, Pendragon, Bologna 2019, realizzata a cura del comitato provinciale di Gorizia dell'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD), rientra nel progetto del Comune di Gorizia e della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia dal titolo "I giovani sulle tracce della memoria ", ed è pertanto preceduta da una parte didattica (25 minuti) che attraverso cartine geografiche e immagini preparate dalla Presidente del comitato prof.ssa Maria Grazia Ziberna - docente di Lettere in un Istituto superiore - permetterà anche agli studenti di seguire e comprendere con facilità le...
Il processo sulle foibe fu bloccato
Sergio Dini, ex capo della procura militare di Padova: «Avevamo individuato i responsabili ma l’inchiesta fu trasferita dalla Cassazione e sparì. Il comandante del campo di concentramento di Borovnica? Prese la pensione italiana fino alla morte»
di Andrea Pasqualetti - Il Corriere della Sera - 11/02/2021
Fonte: Storia In Rete
Dottor Sergio Dini, quando era procuratore militare di Padova lei indagò sulle foibe. Erano i primi anni Duemila. Cosa scoprì?
«Innanzitutto avevamo individuato il comandante dei partigiani sloveni del IX Corpus, il reparto partigiano dell’esercito di Tito che fra maggio e giugno del 1945 aveva occupato Gorizia disponendo l’arresto e l’uccisione...
Gorizia Capitale Europea della Cultura riguarda anche l’Istria
CAPITALE DELLA CULTURA, CON L’UNIONE ITALIANA LE INIZIATIVE ARRIVERANNO ANCHE IN ISTRIA
Ziberna ha incontrato il presidente Tremul:
“Gorizia e Nova Gorica stanno già diventando esempio per le altre zone di confine”
Studiare insieme nuove iniziative per portare il messaggio della prima storica Capitale europea della cultura transfrontaliera anche in Istria. È la proposta che i sindaci di Gorizia e Nova Gorica, Rodolfo Ziberna e Klemen Miklavic, hanno ricevuto dal presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul, realtà che rappresenta la comunità italiana nell’Istria slovena e croata. “Il nostro obiettivo – ha detto Tremul – è sempre stato quello di promuovere e...
Gorizia Capitale Europea del Ricordo
Il Giorno del Ricordo non vuole rappresentare solamente la commemorazione delle vittime delle stragi compiute dai partigiani comunisti di Tito, ma anche un momento di riflessione sulla plurisecolare presenza dell’italianità nell’Adriatico orientale, nonché una prospettiva sul futuro di questa regione di frontiera: la città di Gorizia riassume tutti questi elementi.
Tale convinzione è emersa al termine di una videochiamata tra il sindaco del capoluogo giuliano Rodolfo Ziberna e Giuseppe de Vergottini, Presidente della Federazione delle Associazioni degli Esuli istriani, fiumani e dalmati e di Coordinamento Adriatico APS, associazione che si occupa di ricerche e approfondimenti...
Gorizia Capitale Europea della Cultura 2025 assieme a Nova Gorica
CON LA CAPITALE DELLA CULTURA GRANDE OCCASIONE DI CRESCITA PER LA NOSTRA CITTÀ
È stata una sfida difficile, davvero. Perché diventare Capitale europea della cultura non è un gioco, devi presentare una proposta forte, in grado di convincere una giuria internazionale. Abbiamo battuto avversarie fortissime come Lubiana e Pirano e ci siamo riusciti grazie all'unicità del nostro territorio, del nostro confine. Né Gorizia né Nova Gorica, da sole, per motivi diversi, avrebbero potuto farcela.
Ma cosa accadrà adesso? Adesso ci sono tanti progetti da sviluppare, sul territorio, che contribuiranno a rilanciare l'economia e l'occupazione, un po' com'è accaduto a Matera. Ci saranno...
Ziberna chiede una commissione mista sulle foibe slovene
In una lettera a Conte, Di Maio e Fedriga, il sindaco di Gorizia auspica “si possa finalmente conoscere la verità”
Le notizie del ritrovamento di nuove foibe, in Slovenia, contenenti centinaia di corpi uccisi dalla truppe di Tito, a guerra finita nel 1945, fra i quali anche goriziani, vengono seguite con grande interesse dal sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna che, da decenni, insieme all’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia e al Comitato dei congiunti dei deportati in Jugoslavia, conduce un’ininterrotta battaglia per conoscere la verità sugli infoibamenti avvenuti a guerra finita. “Ma, soprattutto- rimarca- chiediamo di conoscere i luoghi in cui tante di queste...
L’azione dell’OZNA (poi UDBA) proseguì anche dopo il giugno 1945
TRIESTE – “Giornata della Liberazione dall’occupazione jugoslava” .
Il 12 giugno 1945 è solo l’inizio di una lunga lotta per ristabilire la democrazia e riportare Trieste all’Italia
Dopo il 12 giugno 1945, che sancisce l’inizio della liberazione dall’incubo jugoslavo, non ci fu vera pace e sicurezza a Trieste non solo per gli italiani, ma anche per elementi della minoranza slovena non in linea con i comunisti di Tito. Da nuovi documenti di archivio e fonti giornalistiche dell’epoca, si può dedurre come per lungo tempo, a Trieste e in altre parti d’Italia fossero stranamente operative le varie sezioni per la Difesa del Popolo jugoslave (OZNA e poi...
Le celebrazioni del 12 giugno a Trieste, Gorizia e Monfalcone
Si sono svolte oggi a Trieste, Gorizia e Monfalcone celebrazioni ufficiali per la ricorrenza solenne del 12 giugno, neoistituita dalle rispettive amministrazioni comunali per commemorare il giorno del 1945 in cui terminò l'occupazione delle truppe partigiane jugoslave, che per quaranta giorni compirono deportazioni, uccisioni nelle foibe e persecuzioni non solo di ex fascisti, ma perfino di elementi patriottici antifascisti locali contrari all'annessione della Venezia Giulia alla Jugoslavia comunista di Tito.
L’iniziativa è partita dal Sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, la cui Giunta ha approvato la sua proposta di istituire la “Giornata della Liberazione della Città di...
Dopo il 12 giugno 1945 le stragi titine proseguirono
L’ingresso delle truppe jugoslave a Trieste, Gorizia, Fiume ed in Istria a inizio maggio del 1945 portò a compimento la trasformazione di una lotta di liberazione nazionale in un progetto espansionista che travalicava i confini internazionalmente riconosciuti della Jugoslavia prebellica. Ecco perché il 12 giugno 1945 può essere considerato come una liberazione per Trieste e Gorizia rispetto alla presenza violenta e seminatrice di lutti dei partigiani di Josip Broz “Tito”. Il 16 anche Pola visse una momentanea liberazione, ma per il resto dell’Istria e per Fiume proseguì sotto l’apparenza formale dell’amministrazione militare jugoslava il processo di assorbimento nel nascente...