La svolta di Trieste: il ricordo solenne della fine dell’occupazione rossa
Dopo la fine della Seconda guerra mondiale, i titini occuparono Trieste. Un incubo durato 40 giorni, culminato nelle foibe
di Fausto Biloslavo - 28/05/2020 - Fonte: Il Giornale
A Trieste la definitiva liberazione dagli orrori della Seconda guerra mondiale non è arrivata il 25 aprile, ma il 12 giugno 1945 dopo 40 giorni di occupazione del capoluogo giuliano delle truppe di Tito.
E adesso questa data è diventata ricorrenza ufficiale grazie ad una proposta del sindaco Roberto Dipiazza. Il 12 giugno Trieste ricorderà solennemente “la giornata della liberazione della città dall’occupazione yugoslava”. Berlino celebra la caduta del muro, ma il capoluogo giuliano è la...
Nella battaglia di Opicina c’erano già le tensioni della Guerra fredda
Gli eventi che sono stati rievocati sul quotidiano Il Piccolo di Trieste il 30 aprile 2020 nell’articolo “La battaglia di Opicina del 30 aprile 1945. Così partigiani e alleati sbaragliarono i nazisti” forniscono spunti per ulteriori riflessioni sulla situazione locale e internazionale di quell’ultima primavera di conflitto. Si può fare ad esempio riferimento a Leone Veronese Jr. "1945 la battaglia di Opicina" (Luglio, Trieste 2010) ed al lavoro basato su fonti d’intelligence britannica “Flashpoint Trieste. La prima battaglia della Guerra Fredda” di Christian Jennings (Leg, Gorizia 2017), da cui si evince che le operazioni militari dell’alto Adriatico erano senz’altro...
Le amnesie dei governi e le Gran Croci mai tolte agli “sgherri di Tito”
di Fausto Biloslavo - 10/03/2019
Fonte: Il Giornale
Nell’aprile 2013, ultimi giorni del governo Monti dopo le elezioni, si scopre che la presidenza del Consiglio aveva incaricato il ministero degli Esteri di indagare su tre sgherri di Tito per accertare se siano ancora in vita.
Il maresciallo jugoslavo che fece infoibare gli italiani si è portato la più alta onorificenza della nostra Repubblica nella tomba. E nessuno potrà cancellarla fino a quando non cambierà la norma che permette la revoca solo ai vivi. Nel 2013, però, almeno due fedelissimi di Tito, Cavalieri di Gran Croce al Merito della Repubblica italiana, erano ancora vivi. Uno, Marko Vrhunec, commissario...
Le tragiche giornate di maggio
Il 1° maggio 1945 Tito vince la “corsa per Trieste”: deportazioni, infoibati e stragi in tutta la Venezia Giulia
Bandiere tricolori, canti patriottici, reduci della guerra, partigiani che hanno fatto la Resistenza e ragazzi sfilano per le strade di Trieste il 5 maggio 1945: raffiche di mitra, morti, fucilate, feriti, urla pronunciate in una lingua straniera e la folla che fugge pongono fine a questa rivendicazione di italianità, di libertà e di democrazia. Sembrava una manifestazione come tante altre di quelle che si succedevano in quei giorni in Italia, ma l’esito è tragico e unico nel suo genere perché l’evento ha luogo nel capoluogo della Venezia Giulia, una...
23–25 marzo 1944: la storia di Malga Bala
di Antonio Russo
Dino Perpignano, vice brigadiere, comandante, di Sommacampagna (Verona), nato il 21 agosto 1921 – Primo Amenici, di Santa Margherita d’Adige (Padova), nato il 5 settembre 1905 – Domenico Dal Vecchio, di Refrontolo (Treviso, nato il 18 ottobre 1924) – Fernando Ferretti, di San Martino in Rio (Reggio Emilia), nato il 4 luglio 1920 – Lindo Bertogli, di Càsola di Montefiorino (Modena), nato il 19 marzo 1921 – Michele Castellano, di Rocchetta Sant’Antonio (Foggia), nato l’11 novembre 1910 – Attilio Franzan, di Isola Vicentina (Vicenza) nato il 9 ottobre 1913 – Rodolfo Colzi, di Signa (Firenze), nato il 3 febbraio 1920 – Adelmino Zilio, di...
Le persecuzioni dei preti nell’Istria di Tito
Il volume di Pietro Zovatto ricorda modalità e vittime della politica antireligiosa jugoslava
ella storia del confine orientale italiano il fattore religioso ed i sacerdoti hanno svolto spesso un ruolo di prima fila. A partire dal tardo Ottocento, allorché il clero slavo dell’entroterra goriziano, triestino ed istriano si adoperò per consolidare la coscienza nazionale slovena e croata: si trattava di quelle che Engels definì “nazioni senza storia”, ma in tale contesto prendevano forma per contrapposizione al sempre più vigoroso irredentismo italiano e sotto la protezione delle autorità del cattolicissimo impero austro-ungarico. L’Imperatore Francesco Giuseppe,...
Contro una ricostruzione unilaterale e titoista del 1947 in Istria
L’Associazione Coordinamento Adriatico manifesta la propria sorpresa e contrarietà per come la trasmissione «1947 Nasceva un mondo nuovo» mandata in onda da Tele Capodistria abbia rappresentato all’utenza televisiva le vicende storiche che ruotano intorno al fatidico 1947, anno in cui l’Italia ha subito il trattato di pace stipulato fra le potenze vincitrici della Seconda guerra mondiale.
L’impostazione complessiva della trasmissione ha offerto una valutazione del tutto unilaterale di positiva condivisione della atmosfera instaurata dal comunismo titoista nell’area del litorale adriatico in quel periodo. Tutto è stato ridotto a una glorificazione della riforma agraria e...
Un documentario sull’Istria del 1947 offensivo per gli Esuli
c.a.: Antonio Rocco
Vicedirettore generale
TV Koper - Capodistria
Robert Apolonnio
Caporedattore responsabile
TV Koper - Capodistria
e p.c.: Alessandra Argenti Tremul
TV Koper - Capodistria
Giuseppe Grimaldi Buccino
Direttore Generale
Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale
Francesco Saverio De Luigi
Ministro Plenipotenziario
Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale
Maurizio Tremul
Presidente Giunta Esecutiva
Unione Italiana
Egregi Signori,
scrivo in merito alla trasmissione messa in onda dalla Rete...