Stella rossa a Fiume Capitale europea della cultura
Con soldi della comunità europea si finanziano stelle rosse e musei a ricordo del dittatore Tito (nave Galeb) a dispetto della Risoluzione europea del 19 settembre 2019.
Questa la risposta dell’Associazione per la cultura fiumana istriana e dalmata nel Lazio- Archivio Museo storico di Fiume: auspichiamo di attenersi ai principi della Risoluzione europea del 19 settembre 2019, poiché Il regime comunista jugoslavo di Tito fa parte della lista dei regimi dittatoriali.
Seconda guerra mondiale - Battaglia di Fiume (17 aprile -2 maggio 1945). La domanda sui 2.800 caduti da parte partigiana jugoslava – da 350 a 2.800 morti c’è una grande differenza.
Ma il Comune di...
I partigiani di Tito nella Resistenza
“Descrivere il ruolo dei partigiani jugoslavi nella Resistenza Italiana va ben oltre lo studio del drammatico capitolo della Guerra civile. Significa infatti immergersi nell’analisi di un’area del mondo, i Balcani, nel quale la conflittualità etnica supera diatribe e scontri ideologici” afferma Marco Petrelli, giornalista e autore de I partigiani di Tito nella Resistenza Italiana (Mursia, pagg. 162, Euro 17,00).
Fonte: Agrpress - 05/09/2020
Alla data della comunicazione dell’Armistizio con gli anglo-americani sul suolo italiano erano internati migliaia di prigionieri di guerra e di civili di paesi nemici. Fra loro molti slavi caduti nelle mani delle forze dell’Asse...
La foiba dei ragazzini
Ossa, crani trapassati da un proiettile, ma anche piccole croci e tanti bottoni sono tornati alla luce dalla nuova foiba scoperta in Slovenia.
di Fausto Biloslavo - 27/08/2020 - Fonte: Il Giornale
Ossa, crani trapassati da un proiettile, ma anche piccole croci e tanti bottoni sono tornati alla luce dalla nuova foiba scoperta in Slovenia. L'ennesimo orrore dei boia di Tito, che hanno massacrato a guerra finita non solo gli italiani, ma un quarto di milione di slavi che combattevano al fianco dei nazisti.
Però c'erano pure i partigiani cetnici anti comunisti.
Il sangue dei vinti, ma questa volta è la strage degli «innocenti». Dei resti di 250 vittime riesumate nella foresta di...
L’azione dell’OZNA (poi UDBA) proseguì anche dopo il giugno 1945
TRIESTE – “Giornata della Liberazione dall’occupazione jugoslava” .
Il 12 giugno 1945 è solo l’inizio di una lunga lotta per ristabilire la democrazia e riportare Trieste all’Italia
Dopo il 12 giugno 1945, che sancisce l’inizio della liberazione dall’incubo jugoslavo, non ci fu vera pace e sicurezza a Trieste non solo per gli italiani, ma anche per elementi della minoranza slovena non in linea con i comunisti di Tito. Da nuovi documenti di archivio e fonti giornalistiche dell’epoca, si può dedurre come per lungo tempo, a Trieste e in altre parti d’Italia fossero stranamente operative le varie sezioni per la Difesa del Popolo jugoslave (OZNA e poi...
Le celebrazioni del 12 giugno a Trieste, Gorizia e Monfalcone
Si sono svolte oggi a Trieste, Gorizia e Monfalcone celebrazioni ufficiali per la ricorrenza solenne del 12 giugno, neoistituita dalle rispettive amministrazioni comunali per commemorare il giorno del 1945 in cui terminò l'occupazione delle truppe partigiane jugoslave, che per quaranta giorni compirono deportazioni, uccisioni nelle foibe e persecuzioni non solo di ex fascisti, ma perfino di elementi patriottici antifascisti locali contrari all'annessione della Venezia Giulia alla Jugoslavia comunista di Tito.
L’iniziativa è partita dal Sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, la cui Giunta ha approvato la sua proposta di istituire la “Giornata della Liberazione della Città di...
Nella battaglia di Opicina c’erano già le tensioni della Guerra fredda
Gli eventi che sono stati rievocati sul quotidiano Il Piccolo di Trieste il 30 aprile 2020 nell’articolo “La battaglia di Opicina del 30 aprile 1945. Così partigiani e alleati sbaragliarono i nazisti” forniscono spunti per ulteriori riflessioni sulla situazione locale e internazionale di quell’ultima primavera di conflitto. Si può fare ad esempio riferimento a Leone Veronese Jr. "1945 la battaglia di Opicina" (Luglio, Trieste 2010) ed al lavoro basato su fonti d’intelligence britannica “Flashpoint Trieste. La prima battaglia della Guerra Fredda” di Christian Jennings (Leg, Gorizia 2017), da cui si evince che le operazioni militari dell’alto Adriatico erano senz’altro...
Così l’Italia salvò l’arte e i monumenti dell’Istria in guerra
Il saggio di Irene Spada pubblicato da Marsilio ricostruisce la tutela dei beni culturali nella penisola
di PIERLUIGI SABATTI
20 gennaio 2018 Il libro di Irene Spada “L’Italia in Istria – tutela conservazione e restauro dei beni culturali tra le due guerre mondiali” (Marsilio editore, pagg. 352, Euro 35,00) «fa luce – spiega nella prefazione la storica dell’arte Rossella Fabiani – su un segmento poco conosciuto nella storia dell’Ottocento e del Novecento: la tutela e la conservazione dei monumenti nelle terre di confine, con particolare riferimento al periodo fra l’inizio della prima guerra mondiale e il termine del secondo confitto». Un volume...
Il “potere popolare” in Istria (1945-1953)
Il “potere popolare” in Istria (1945-1953) di Orietta Moscarda Oblak è stato pubblicato dal Centro di Ricerche Storiche di Rovigno nel 2016 nell’ambito della collana Monografie (XIII).
Il volume analizza la costruzione del “potere popolare”da parte del nascente regime comunista jugoslavo nella complessa realtà istriana nel periodo che va dal 1945 al 1953. L’attenzione viene rivolta al complesso dei cambiamenti politici, sociali ed economici introdotti nell’area istriana con il passaggio all’amministrazione jugoslava, che coincise con l’instaurazione e l’organizzazione di un nuovo potere politico e civile.
La ricerca si concentra su alcuni importanti...